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venerdì 7 settembre 2012

Al Presidente
Area Programma Vulture Alto Bradano
Dott. Michele Sonnessa

Ai Sindaci dell'Area Programma
Vulture Alto Bradano
LORO SEDI






Rionero in Vulture, lì 27 agosto 2012.





Caro Presidente, Cari Sindaci,


Avverto l'esigenza di scriverVi in qualità di cittadino'kj di quest'area programma oltre che di capogruppo di maggioranza nel consiglio comunale di una delle comunità più grandi del Vulture Alto Bradano, Rionero in Vulture.


Siamo alla vigilia di un autunno che si preannuncia particolarmente caldo dal punto di vista sociale ed occupazionale.


La crisi economicamente sta oggi manifestando i suoi effetti reali e mentre economisti e politici nazionali ed internazionali si affannano a dimostrare che siamo ormai in una fase di ripresa, la maggior parte degli italiani stenta a raggiungere la fatidica quarta settimana del mese.


Il nostro territorio non è assolutamente immune da tale situazione; sempre più crisi industriali travolgono le nostre aziende con evidenti ricadute occupazionali e quindi reddituali.


La crisi del mercato dell'auto a livello internazionale ha prodotto lunghi periodi di cassa integrazione ordinaria nel settore dell'automotive, crisi aziendali nel settore agro alimentare hanno prodotto la chiusura di diverse aziende nazionali e regionali presenti sul nostro territorio (vedi aziende valle di vitalba oltre che ex sorgente Cutolo), il settore turistico, da sempre oggetto di attenzioni per uno sviluppo alternativo, stenta a decollare.


Le vertenze in atto sono tante, gli ammortizzatori sociali non in grado di far fronte in modo adeguato alle diverse esigenze.


A tutto ciò si aggiunge un'azione che almeno apparentemente, ma non solo, sta depauperando il nostro territorio attraverso un preciso disegno tendente a indebolire il tessuto sociale e produttivo di quest'area (vedi situazione Tribunale, Ospedali, Ircss-Crob, .....)


Un quadro assolutamente poco rassicurante che rischia di far esplodere un'economia locale fortemente condizionata da tali eventi.


Ci troviamo di fronte, come ho avuto modo di ribadire da tempo in diverse circostanze istituzionali e non, ad una vera vertenza territoriale, una vertenza Vulture Alto Bradano, rispetto alla quale non possiamo e non dobbiamo farci cogliere impreparati.


Il nostro ruolo ci impone di porre in essere azioni capaci di saper leggere la realtà che ci circonda, saperne analizzare esigenze e bisogni, ma soprattutto saper pianificare e programmare interventi in grado di anticipare gli eventi.


Rischiamo di ritrovarci con un pugno di mosche in mano, con tanta disoccupazione formata da forza lavoro industriale non più riconvertibile e senza fabbriche in cui occuparla, al tempo stesso con problemi ambientali insormontabili figli dei costi da pagare di un'industrializzazione che va via lasciandoci solo inceneritori e discariche.


Per tali ragioni, ma non solo, ritengo che sia indispensabile convocare al più presto un incontro congiunto di tutti i consigli comunali dell'area programma. Istituzionalizzare un'assise generale in cui poter far emergere un proficuo dibattito e confronto capace di fare sintesi e creare sinergie tra le diverse comunità dell'area programma, in attesa del superamento del periodo di commissariamento e ripristino degli organi collegiali della stessa.


Vi è l'esigenza di istituire un tavolo tecnico politico, non più procrastinabile, capace di disegnare una pianificazione congiunta dello sviluppo di quest'area.


Una pianificazione in grado di superare sterili ed inutili campanilismi, ragionando in termini di città , di entità unitaria.


Solo così le singole comunità potranno rappresentare con forza le proprie istanze ed al tempo stesso le risorse di ognuno saranno poste a sistema in modo da creare economie di scala per affrontare al meglio la competizione globale sui mercati nazionali ed internazionali.


Abbiamo bisogno di pianificare dal basso il nostro sviluppo industriale, compatibilmente con la tutela ambientale e lo sviluppo delle risorse turistiche ed agricole.


Solo così riusciremo ad acquisire una forza contrattuale idonea a far valere le nostre legittime istanze sui tavoli provinciali, regionali e nazionali.


Non sono abituato a delegare ad altri le scelte che incidono sul mio futuro, ed oggi, che nel mio piccolo ricopro un ruolo istituzionale, per quanto marginale e poco incisivo, non posso esimermi dal porre in essere azioni come questa.


Auspico che tale iniziativa possa produrre un dibattito ed un maggiore attivismo delle istituzioni locali, perché la fase storica che stiamo vivendo ci impone di fare squadra e di sperimentare seriamente forme di gestione che, seppure normativamente già previste da anni, stentano nei nostri territori a trovare reale applicazione.


Forme associative che in altre realtà italiane hanno dimostrato di realizzare gestioni di servizi maggiormente efficienti su scala economicamente significativa, oltre che capaci di progettare piani di sviluppo intercomunali credibili e realizzabili.


Sicuro di cogliere la sensibilità dovuta per gli argomenti trattati sia da parte Sua, Presidente, che da parte di tutti i Sindaci dell'Area Programma, resto in attesa di positivi sviluppi.


Un abbraccio fraterno e buon lavoro nel solo interesse superiore dei nostri territori e della nostra gente.


Ad Maiora!


Il Capogruppo
Dr. Nicola Giansanti

2 commenti:

Unknown ha detto...

"...qui, dove ogni parola detta è già memoria!"

Da tempo ormai dico che in un contesto socio-economico come quello iche stiamo attraversando, vivendo, le forze politiche, tutte, debbano mettere da parte campanilismo, personalismo, individualismo.

"Il tempo delle vacche grasse" appartiene al passato, alla storia. Oggi, la storia sta scrivendo pagine tristi, giovani senza speranza di lavoro, padri di famiglie umiliati, "sfrattati dal posto di lavoro!"

Tutto ciò "grazie" a scelte economiche-politiche "errate".

Si è voluto dare troppo nel settore industriale e oggi tutti noi ne paghiamo le conseguenze: Basilicata, un tempo terra della agricoltura, di turismo, del piccolo-medio commercio, terra di grandi maestri artigiani, terra "gravida" di risorse naturali e oggi.......terra delle cattedrali nel deserto!

Il mio invito è rivolto non solo al Presidente dell'area programma Dott. Sonnessa, ai Sindaco che ad essa "appartengono", quindi a tutte le forze politiche ma, soprattuto, a tutti i giovani che in esse militano.

Sono proprio i giovani, spetta a noi ricostruire, costringendo i "vecchi" al dialogo, al confronto, quindi, trovare, creare le opportune soluzioni.

"Volere è potere!"


Cordialmente:
Donato Di Carlo (pdl Rionero in Vulture)

Michele Giordano ha detto...

Cari amici, caro Presidente,
Condivido appieno le istanze fatte, non solo perché ritengo che la nostra Area abbia sofferto molto il disinteresse dirigenziale verso la pianificazione di investimenti messi a sistema in un progetto comune, ma soprattutto perché il Vulture Alto Bradano ha potenzialità che vanno sfruttate a beneficio della società. Parto dalle acque minerali, settore che, seppur mantiene un numero considerevole di posti di lavoro, poco lascia in termini di capitali da reinvestire; l'aglianico, allo stesso modo, a causa di finanziamenti "a pioggia" ha incontrato un numero troppo alto di operatori in competizione tra loro, i quali hanno dovuto assumere politiche di prezzo svantaggiose a beneficio dell'import-export. L'olio Vulture DOP rischia di fare la stessa fine; lo stabilimento SATA non vede futuro in uno scenario globale in cui il settore automobilistico ed in particolare la Fiat (che proprio non ha saputo negli anni addietro cosa significasse razionalizzare i costi) sente il peso della crisi (i sindacati possono utilizzare tutta la demagogia che vogliono di fronte al fatto che le vendite calano. La Fiat non riesce ad abbassare i prezzi di vendita, ed i licenziamenti sono all'ordine del giorno); l'agricoltura, che meglio oggi dovrebbe essere rivalutata, con una ricerca oculata sulle tecniche moderne del settore e del brand marketing da utilizzare, adesso che il biologico ha preso piede, attraverso incentivi pubblici e consorzi che diano la possibilità ai produttori di abbattere i costi della produzione, vede gli agricoltori abbandonare i campi a causa del saldo cassa sempre negativo; per essere ancor più credibili nel biologico, poi, un'investimento andrebbe fatto nel settore energetico, laddove la Comunità Europea è molto sensibile, sia per l'accresciuta consapevolezza dei danni ambientali che stiamo causando, sia per la generosità finanziaria che mostra al settore (vedasi le c.d. Smart city); il turismo, in ultimo, non è che una conseguenza, o meglio il risultato di un attento studio di marketing territoriale che tenga in considerazione i settori di cui sopra ed altri che meritano attenzione, come quello dell'artigianato che dovrebbe veder nascere piccole aziende di produzione che riescano a soddisfare il fabbisogno dei consumatori, senza doverci rivolgere alle solite multinazionali. Il turismo non è mai fine a se stesso.
Saluti,
Michele Giordano (vicepresidente associazione Le Monadi)