Comunicato Stampa
Rionero
in Vulture, lì 28/02/2014.
Anche
quest’anno si va verso un continuo rinvio della data entro cui gli enti locali
devono approvare i bilanci di previsione. Infatti, dopo annunci ripetuti in
merito alla volontà di evitare quanto accaduto nel 2013, che ha visto gli enti
locali approvare il bilancio di previsione a Novembre dello stesso anno, è
arrivata la notizia dell’ennesimo rinvio ad aprile della data ultima per procedere
all’approvazione del bilancio di previsione 2014. Ancora
una volta gli enti locali dovranno subire il contraccolpo di una mancata ed
adeguata pianificazione degli interventi in materia fiscale.
L’introduzione
della IUC (Imposta Unica Comunale) con tutto ciò che ne consegue in termini di
aumento della tassazione in capo ai cittadini, determinerà in modo più marcato
la devoluzione del ruolo di esattore in capo ai singoli comuni. Dal
2011 ad oggi i Comuni sono stati destinatari di 38 decreti
che hanno inciso sulla fiscalità locale. Simili scelte hanno di fatto provocato
una notevole distorsione del sistema fiscale Italiano con una percezione errata
da parte del contribuente finale che, oggi, avverte una continua persecuzione
fiscale posta in essere dell’ente comune senza vedere incrementi del numero e
della qualità dei servizi offerti. I
Comuni si ritrovano a gestire sempre minori risorse a causa del taglio dei
finanziamenti da parte dello Stato non compensati da pari entrate fiscali; allo
stesso tempo il cittadino-contribuente, che prima versava le imposte allo Stato,
oggi, pagando direttamente ai comuni, pretende, giustamente, servizi e risposte
maggiormente efficienti ed efficaci. Bene
ha fatto in tale ambito il Presidente dell’Anci, Piero Fassino a sollecitare la
predisposizione dei decreti attuativi
mancanti per permettere una piena attuazione della legge 42 sul federalismo
fiscale. Un
federalismo fiscale, che nella realtà è ancora lontano dalla sua applicazione e
soprattutto dall’attuazione di una piena autonomia fiscale dei sistemi
territoriali.
Non
si può continuare a gestire la fiscalità locale senza fornire reali strumenti
ai Comuni, pertanto bisogna dare subito vita ai decreti attuativi altrimenti si
rischia di mettere in ginocchio gli enti locali già ridotti ai minimi termini.
Bisognerebbe avere il coraggio di immaginare un impianto sui tributi che dia davvero
concretezza all’autonomia, tenendo presente che tutto l'impianto della finanza
locale è ancora troppo confuso, pertanto occorrono regole chiare e certe. In
tale quadro la proposta dell’Anci di dare ai Comuni l'intero tributo sulle
abitazioni, compresi gli immobili produttivi di categoria D, anche nella
prospettiva di una riduzione della pressione fiscale, è non solo assolutamente
condivisibile ma diventa una strada da percorrere in tempi brevi. Così
come è assolutamente opportuno rimarcare che i Comuni, oggi, non hanno strumenti
fiscali utili ad agevolare gli investimenti sui territori ed in quest’ottica è assolutamente
necessario fare chiarezza sulla titolarità dei tributi locali. Non
si può assolutamente continuare su questa strada, è necessario porre in essere
scelte coraggiose ed improcrastinabili, in grado di dare certezza agli
amministratori locali, ma soprattutto ai

cittadini.
Il
Capogruppo Dr. Nicola Giansanti
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