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martedì 10 aprile 2012

Ridefinizione dei confini Rionero - Ripacandida

La ridefinizione dei confini tra Rionero e Ripacandida non può e non deve essere relegata a guerra di campanile di antica memoria, n'è tanto meno smania di grandezza o tentativo di annessione di una parte nei confronti dell'altra. Siamo di fronte ad una legittima manifestazione di volontà avanzata da un gruppo di cittadini che da sempre si sentono e sono considerati Rioneresi e che anche burocraticamente, sino a qualche giorno fa, sono sempre stati considerati cittadini di Rionero. Dopo decine di anni qualcuno si accorge dell'inghippo burocratico e pretende di cancellare identità, storie, persone e fatti. Perché solo oggi ci si rende conto che quei cittadini sono residenti nel comune sbagliato e si osteggia un progetto amministrativo finalizzato a dare legittimità burocratica ad una realtà di fatto? Perché se gli amministratori di Ripacandida hanno così tanto interesse a vedere riconosciuti quali loro concittadini gli abitanti di contrada Frascolla e San Francesco non si sono adoperanti negli ultimi decenni per tale risultato?
La situazione che stanno vivendo i diretti interessati è a dir poco kafkiana e ritengo che nel 2012 rievocare guerre di annessione o spartizioni di territorio sia davvero ridicolo. La questione è sostanzialmente differente e necessita di buon senso e lungimiranza, soprattutto in un periodo in cui alla pubblica amministrazione è sempre più richiesto massima efficienza ed efficacia e razionalizzazione di costi di gestione. Non è pensabile che un'amministrazione (quella di Ripacandida) deve decidere e pianificare lo sviluppo di un'area (sia dal punto di vista urbanistico che economico) che di fatto non produce effetti tangibili per il suo territorio e al contempo un'altra amministrazione (quella di Rionero) debba subire scelte che di fatto rischiano di inficiare anche la propria pianificazione territoriale ed economica.
È inconcepibile ragionare ancora in termini di singoli comuni, di salvaguardia di piccoli interessi. Si parla sempre più di Unioni di Comuni, di gestione integrata di servizi e funzioni, di creazione di sistemi sovra comunali capaci di creare economie di scala, che affrontare il problema posto dai cittadini di San Francesco e contrada Frascolla nei termini riportati in questi ultimi giorni anche dalla stampa non mi appassiona e non mi trova d'accordo.
L'oggetto del contendere non è non può essere un pezzo di terreno, ma piuttosto il riconoscimento di un dato di fatto, supportato da logica e razionalità, e suffragato dall'elemento immateriale rappresentato da sentimenti, identità, appartenenza.
Nel ringraziare il lavoro posto in essere sino ad oggi da tutti coloro che sono stati coinvolti in questa assurda vicenda, in primis Sua Eccellenza il Prefetto di Potenza e i Consiglieri Regionali, ritengo che sia indispensabile accelerare l'iter burocratico che dovrà portare prima alla modifica della legge regionale n. 42/93 e poi alla proposta di legge di ridefinizione dei confini comunali. Pertanto il mio invito è rivolto soprattutto ai consiglieri regionali affinché si attivino e velocizzino le procedure che potranno portare alla definitiva risoluzione del problema. Auspicando ancora una volta la massima collaborazione e interazione da parte delle due civiche Amministrazioni nel più alto interesse delle popolazioni amministrate.

Il Capogruppo
Centrosinistra per Rionero
Dr. Giansanti Nicola

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